PEI

PREMESSA

Il P.E.I. (Progetto Educativo d’Istituto) è lo strumento che definisce la proposta pedagogica e didattica della scuola nella sua identità cristiana.

  • Esso esprime lo specifico delle Religiose di Gesù-Maria che operano nella Scuola Materna parrocchiale S. Antonio coadiuvate da laici docenti e non docenti che condividono gli stessi principi e perseguono gli stessi obiettivi educativi;
  • evidenzia il lavoro svolto in un clima semplice di famiglia, di rispetto e di collaborazione
  • mette in risalto il desiderio di essere accanto ai genitori, primi responsabili dell’educazione dei figli, ma non di sostituirli;
  • sottolinea l’impegno degli educatori perché la scuola sia il luogo privilegiato dove i bambini sono aiutati a diventare “responsabili” della propria crescita e ad impegnarsi per ricevere un’adeguata formazione.

1. IDENTITA’ DELLA SCUOLA

La scuola dell’Infanzia S. Antonio di Arteselle di Solesino (PD) è scuola paritaria – di ispirazione cattolica – parrocchiale- caratterizzata dalle linee educative delle Religiose della Congregazione di Gesù-Maria che vi operano fin dal 1968, data della sua apertura.

Fa proprie le seguenti scelte della scuola cattolica:

  •  la collocazione della comunità scolastica nella missione evangelizzatrice della Chiesa
  • l’impegno ad essere autenticamente scuola con l’intento di realizzare la sintesi tra fede e cultura, tra fede e vita
  • l’inserimento organico nel tessuto vivo della Chiesa locale e nello stesso tempo il reale contributo alla società civile
  • l’educazione ai valori promuovendo esperienze positive che aprano alla comunità civile
  • l’insegnamento strutturato nel rispetto delle leggi civili e degli orientamenti scolastici.

2. LA SPIRITUALITÀ DI GESÙ – MARIA

La spiritualità di S. Claudine Thévenet trova espressione nella sua continuata offerta di perdono ai rivoluzionari che le avevano ucciso i fratelli e nelle sue ultime parole: “Com’è buono Dio”, significative della sua esperienza spirituale e del desiderio di parteciparla.
Questa spiritualità è stata pienamente recepita dall’art. 9 delle Costituzioni della Congregazione, che ne dichiara i lineamenti cristocentrico e mariano, centran-dola sull’Eucaristia ed ispirandola alla dottrina di S. Ignazio.
Il suo asse portante è l’amore paterno e misericordioso di Dio:

  • rivelatosi nel Cuore di Gesù, nella sua dolcezza, misericordia e compassione;
  • riflesso nel Cuore di Maria, nella sua delicatezza, tenerezza e materno sentire per i più poveri ed abbandonati;
  • espresso nell’Eucaristia, Pane di vita e fonte di grazia.

A questo asse portante si rifà il progetto educativo di Gesù-Maria, ispirandosi ai sentimenti del Cuore misericordioso di Gesù, a quelli materni di Maria e all’efficacia soprannaturale del sacramento eucaristico.

3. PRINCIPI ISPIRATORI DELLA PEDAGOGIA DI S. CLAUDINE THEVENET

La pedagogia di Santa Claudine Thévenet si fa apprezzare per i valori che trasmette.

Andare verso gli altri con cuore di madre, con un cuore che ama davvero”: ecco la sintesi della sua pedagogia. Nella misura in cui ce ne compenetreremo diventeremo attente ad ogni persona, accettandola così com’è per migliorarla, cercando di prevenirne gli sbagli, perdonandone gli errori e stimolandone la crescita spirituale, intellettuale e morale. È, come si vede, una pedagogia che impegna e stimola, in un clima di fiducia, alla partecipazione attiva delle persone alla loro stessa formazione, alla condivisione, al superamento di sé per la realizzazione del piano di Dio su ciascuna.

Questa pedagogia dell’amore ci permetterà di trasmettere i valori che mirano a promuovere la formazione della persona umana sia in vista del suo fine ultimo, sia per il bene delle varie società di cui l’uomo è membro e in cui, divenuto adulto, avrà missioni da svolgere.

Educare in questo modo significa rendere l’uomo cosciente delle necessità del mondo e consapevole delle proprie responsabilità in rapporto ad esso. Sono valori che possono sintetizzarsi in una fede salda ed illuminata , una libertà consapevole, una responsabilità sociale: valori fondamentali oggi, valori aperti alle prospettive di domani”.(Dal diritto proprio della Congregazione di Gesù-Maria)

4. FINALITÀ EDUCATIVE

Siate madri di questi bambini, sì vere madri sia nell’anima che nel corpo”(S.Claudine Thévenet)

L’opera educativa della Scuola dell’ Infanzia SS Trinità, ispirandosi al carisma della Fondatrice delle Religiose di Gesù-Maria, tiene presenti i seguenti principi:

  • la centralità della persona umana;
  • l’educazione alla fede intesa come formazione religiosa e come ispirazione dei comportamenti quotidiani;
  • l’amore infinito di Dio creatore e redentore;
  • il cuore sempre pronto al perdono;
  • la promozione di un clima di famiglia;
  • il senso del dovere; l’educazione alla responsabilità e all’ordine.

E, nell’ottica della formazione integrale della persona, come ogni altra scuola italiana, si ispira ai criteri di libertà, uguaglianza e solidarietà sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana.

Cerca di educare l’alunno perché diventi:

  • consapevole di sé;
  • affettivamente maturo;
  • capace di un rapporto sereno di dialogo e di collaborazione con gli altri;
  • abituato a porsi delle domande e a ricercare risposte;
  • solidale e aperto a chi è diverso per razza, religione, cultura, stato sociale, condizioni fisiche;
  • capace di impegno in una società pluralistica e in trasformazione.

In particolare la scuola dell’Infanzia, che pone le basi della formazione integrale del bambino nella sua individualità, irripetibilità e specificità, si “pone la finalità di promuovere lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza, della cittadinanza” (cfr. Indicazioni per il curricolo 07):

5. SCELTE METODOLOGICHE E STRATEGIE

La scuola dell’infanzia s’impegna a realizzare le finalità educative attraverso le seguenti strategie.
Vuole creare un “clima” che consenta al bambino di percepire l’accettazione e la stima nei suoi confronti, il rispetto e l’amore per quello che è, per come si esprime, si manifesta, comunica. Questo perché egli cresca nella fiducia e nell’immagine positiva di sé.
La scuola dell’infanzia è il luogo dove il bambino intesse le prime relazioni con persone diverse da quelle del suo ambiente familiare. Egli viene guidato ad entrare in un rapporto costruttivo e sereno con gli altri.

Attraverso l’itinerario, che va dalla conoscenza al rispetto all’accettazione fino alla condivisione, sarà aiutato a superare il suo egocentrismo, ad aprirsi alla collaborazione e al servizio fondato sui valori della libertà, della pace, della fratellanza.

Essa si propone di iniziare il suo iter educativo attraverso:

  1. la promozione dell’identità
  2. l’educazione all’autonomia
  3. la cura della competenza

6. CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA (cfr. DPR 235/2007 art. 3)

La vera formazione si realizza solo attraverso la corresponsabilità che vede protagonisti l’istituzione scolastica, l’alunno e la famiglia. Solo una fattiva collaborazione fra le componenti scolastiche nel rispetto delle regole e dei ruoli reciproci favorisce il raggiungimento degli obiettivi comuni.

7. LA COMUNITÀ EDUCATIVA

La Scuola dell’Infanzia S. Antonio si impegna ad essere il canale di trasmissione di quei valori umani, morali, religiosi, sociali e culturali che permettono alla persona un’armonica realizzazione. Ritiene di primaria importanza il dialogo aperto fra le varie componenti della comunità educativa: direttrice, docenti, personale non docente, genitori, alunni, comunità religiosa.

7.1 DIRETTRICE

Responsabile dell’esperienza educativa e culturale

  • anima e coordina le varie attività della Scuola tenendo presente il fine educativo-didattico;
  • assicura la collaborazione con i docenti, il personale ausiliario, gli alunni e le famiglie;
  • sostiene l’animazione spirituale e gli impegni culturali;
  • rispetta la libertà di iniziativa dei docenti, salvaguardando la programmazione comune
  • 7.2 DOCENTI

La Scuola accoglie come docenti laici coloro che accettano e condividono i principi ispiratori del Progetto Educativo.
Essi, perciò, si impegnano:

  • a prepararsi diligentemente in modo da comunicare i contenuti con una didattica accurata e serena;
  • ad attuare la collaborazione tra educatori in spirito di fraternità e verità;
  • ad accogliere e valorizzare ogni alunno rispettandone i ritmi di maturazione;
  • a tenere incontri periodici per la preparazione, la programmazione, la verifica degli obiettivi educativo-didattici.

7.3 PERSONALE NON DOCENTE

Anche tutti coloro che sono addetti ai vari servizi della scuola, con il loro lavoro e la loro testimonianza di vita, contribuiscono a rendere educativo l’ambiente

7.4 GENITORI

Consapevoli di essere i primi e principali responsabili dell’educazione dei figli, assumono l’impegno:

  • di condividere il Progetto Educativo della scuola con unità d’intenti e chiarezza di messaggi;
  • di collaborare alla vita della scuola con proposte, iniziative, suggerimenti;
  • di favorire gli impegni scolastici dei figli e di partecipare il più possibile alle iniziative della Scuola (celebrazioni, feste, ecc. );
  • di instaurare il dialogo con i docenti in un clima di rispetto e di stima;
  • di prendere coscienza della opportunità di un inserimento nella vita della propria parrocchia, intesa come momento fondamentale di formazione nella crescita della fede;
  • di sostenere la scuola cattolica aderendo anche ad organismi associativi;
  • di partecipare agli incontri informativi e formativi che la scuola promuove e organizza per una crescita umana cristiana e culturale.

7.5 ALUNNI

Sono i protagonisti del cammino culturale e formativo, il centro dell’azione educativa della comunità scolastica.

Sono aiutati:

  • a prendere coscienza di essere i protagonisti della propria crescita integrale e della propria formazione;
  • a sviluppare e maturare le doti di volontà, intelligenza, affettività, per un equilibrio psico-fisico;
  • ad acquisire amore alla verità, alla ricerca del bello e del buono per la scelta del bene;
  • a crescere nella capacità di dialogo e di collaborazione, per entrare in autentico rapporto di rispetto e di amicizia con i compagni e gli educatori;
  • a superare l’egoismo anche se costa sacrificio;
  • ad aprirsi alla dimensione religiosa della vita, scoprendo la presenza di Dio come Padre e abituandosi all’incontro con Gesù, Maestro e Amico, tramite la preghiera.

7.6 COMUNITÀ RELIGIOSA

  • La comunità religiosa è di per sé educante per il clima di preghiera, di comunione, di collaborazione.
  • Ogni religiosa, nel suo particolare ruolo, offre il proprio contributo per il raggiungimento delle mete delineate dal Progetto Educativo.

Il diritto del bambino a crescere coinvolge la responsabilità educativa dei genitori e della comunità civile. Il diritto all’educazione comprende il diritto alla Scuola. I bambini hanno bisogno di una Scuola per l’Infanzia pedagogicamente, moralmente e religiosamente qualificata. Essa soddisfa il diritto all’educazione del bambino di trovare nella scuola educatrici ed educatori competenti che siano consapevoli del loro impegno educativo. Devono poter usufruire di una Scuola che rispetti gli orientamenti religiosi e morali delle rispettive famiglie e sia aperta ad un costruttivo pluralismo”. (Tratto da “Catechismo dei Bambini”, C.E I. n°43)

CONCLUSIONE

Il presente Progetto Educativo va considerato un punto di riferimento stabile sul quale costruire le programmazioni annuali per la maturazione graduale del singolo e della comunità educativa.
Tali programmazioni dovranno rispondere ai bisogni e alle esigenze degli educandi e delle realtà socio-ambientali per le quali e nelle quali si opera.